U.S.A. Country Report

Negli Stati Uniti d’America, la potestà impositiva fiscale si articola su tre livelli: federale, statale e municipale
La Costituzione federale degli Stati Uniti d’America sancisce, all’articolo 6, la sua supremazia sulle leggi dei singoli Stati e, relativamente alla materia fiscale, vieta l’introduzione, da parte di ogni singolo Stato, di imposte che vadano contro i principi generali della tassazione sull’import e l’export, come pure di disposizioni normative che introducano delle discriminazioni nel commercio fra i differenti Stati Federali e di questi con l’estero. Il regime fiscale degli Stati Uniti è imperniato su un sistema che prevede tre livelli di imposizione: federale, statale e locale. A livello federale l’Internal Revenue Code (IRC) è il testo legislativo che dal 1954 raggruppa tutti i tax acts (le leggi fiscali) approvati dal Congresso degli Stati Uniti. Oltre a questo codice assumono rilevanza le Regulations (cioè i regolamenti amministrativi), i Revenue Rulings e le Letter Rulings, con cui l’Internal Revenue Service (Irs, l’Amministrazione fiscale americana) prende posizione circa l’interpretazione di determinate leggi e regolamenti a seguito di particolari quesiti ricevuti dal contribuente. Questi documenti svolgono un ruolo fondamentale nel processo interpretativo delle pronunce giurisprudenziali.
A fine 2017 il sistema fiscale federale statunitense è stato profondamente rivisto su proposta dell’amministrazione guidata da Donald Trump. Si tratta della più ampia opera di revisione delle norme tributarie messa in cantiere nel Paese negli ultimi 30 anni. A differenza del Tax Reform Actapprovato nel 1986, questa riforma fiscale non è stata però accompagnata dalla previsione di nuove assunzioni o da un aumento di budget interno per l’Irs.
La radicale trasformazione del sistema tributario approvata dal Congresso degli Stati Uniti tocca vari aspetti del Fisco. In particolare, la nuova legge modifica sia l’imposta sui redditi delle società (introducendo un’unica aliquota del 21%) sia vari aspetti dell’imposta sui redditi delle famiglie e degli individui (in questo caso solo per un periodo di tempo limitato, dal 2018 al 2025). Il Tax Cuts and Jobs Act, nelle prime bozze, doveva ridurre da sette a quattro le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Al momento del vaglio di Camera dei rappresentanti e Senato, però, le aliquote originarie dell’Irpef sono state fortemente ridotte, ma sono rimaste comunque sette come in precedenza.
L’imposta sul reddito delle persone fisiche
Le persone fisiche residenti fiscalmente negli Stati Uniti sono soggette a tassazione sul loro reddito qualunque ne sia la fonte e in qualunque parte del mondo sia stato prodotto (principio del worldwide income). Al contrario, le persone fisiche non residenti sono tassate soltanto sul reddito di fonte statunitense.
In base alla disciplina federale, ai fini delle imposte sul reddito, una persona fisica si considera fiscalmente residente negli Stati Uniti se soddisfa una delle seguenti condizioni:
- se ha la cittadinanza americana;
- se ha ottenuto la residenza negli Stati Uniti (c.d. green card);
- se permane sul territorio nazionale per almeno 183 giorni nel corso di un anno solare;
- se supera il c.d. “substantial presence test” o “cumulative presence test” che consiste nella somma del totale dei giorni che la persona è presente negli Stati Uniti nell’anno di riferimento più un terzo dei giorni in cui è stato presente nell’anno precedente e un sesto dei giorni dell’anno ancora precedente. Se la somma ottenuta è uguale o superiore a 183 giorni, il soggetto viene considerato fiscalmente residente.
L’unica eccezione al “cumulative presence test” è dimostrare che il soggetto economico ha il suo principale centro di attività-affari non negli Stati Uniti e che i propri legami familiari e sociali sono rilevanti in un altro Paese e non negli Stati Uniti. In questo caso non si ritiene necessario dimostrare che la persona ha anche la residenza fiscale in un altro Paese.
La persona fisica che produca un reddito negli Stati Uniti deve presentare una domanda per l’ottenimento di un Social Security Number (ottenibile al Social Security Administration) e, dal 1996, gli stranieri che risiedono fiscalmente negli Stati Uniti devono richiedere, e viene loro assegnato dall’ IRS, un codice d’identificazione delle imposte, il c.d. Individual Taxpayer Identification Number o ITIN.
La base imponibile è composta da diverse tipologie di reddito, tra cui quello derivante da lavoro autonomo e dipendente, da investimenti, da attività d’impresa, eccetera.
– Il reddito da lavoro dipendente
Tutte le retribuzioni rilevano nel computo della base imponibile ai fini del calcolo dell’Individual Income Tax. Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, opera delle ritenute d’acconto sullo stipendio in materia di imposte federali, statali e locali, ma anche di altre tasse quali, ad esempio, la Social security and Medicare tax, che vanno riversate con cadenza periodica. Il compenso percepito dagli amministratori per l’attività svolta viene assimilato a quello da lavoro dipendente. Le spese sostenute dal lavoratore sono normalmente deducibili a meno che le stesse non siano state rimborsate direttamente dal datore di lavoro. A tale riguardo sono caratterizzati dall’esenzione dall’imposta: i servizi resi dal datore di lavoro ai propri dipendenti se sono dello stesso tipo di quelli che abitualmente eroga ai propri clienti; gli sconti sull’acquisto di beni o sulla fruizione di servizi resi dal datore; i benefit concessi per lo svolgimento dell’attività lavorativa (la macchina aziendale, il computer portatile, ecc.); i rimborsi spese e gli altri benefit relativi alle esigenze di trasporto; i corsi di aggiornamento e altre attività formative; i buoni pasto e la fornitura di un servizio di mensa aziendale.
– Il reddito da investimenti
L’aliquota applicata agli utili generati dalla detenzione di partecipazioni è diversa a seconda della capacità contributiva e del periodo di detenzione dell’investimento effettuato (holding period). Per i dividendi relativi a partecipazioni detenuti da più di 12 mesi l’aliquota è ordinariamente del 15 per cento. Per poter beneficiare dell’aliquota ridotta sui dividendi di fonte estera, inoltre, occorre che sia in vigore un Trattato contro le doppie imposizioni con il Paese della fonte.
– Le principali tax expenditures per le persone fisiche
Il sistema fiscale federale prevede due tipologie distinte di deduzioni: la maggior parte dei contribuenti può, infatti, scegliere se fare ricorso alla deduzione standard o a una deduzione personalizzata. La scelta può essere fatta in base a quale delle due deduzioni risulta più conveniente per il singolo contribuente.
In seguito all’approvazione della riforma fiscale del 2017, la deduzione standard è stata quasi raddoppiata, passando da 12.700 dollari (per le dichiarazioni congiunte) e 6.350 (per i contribuenti single) rispettivamente a 24mila e 12mila dollari.
Come altri sistemi tributari, anche quello statunitense contempla una detrazione per figli a carico. Con il Tax Cuts and Jobs Act, questa detrazione è stata resa più consistente. Adesso la detrazione è pari a 2mila dollari per figlio nel caso di redditi da dichiarazioni congiunte fino a 110mila dollari. Una quota importante di questi 2mila dollari (pari a 1.400 dollari) può inoltre essere chiesta a rimborso. Sia la modifica alla deduzione standard che quella relativa alla detrazione per figli a carico hanno effetto temporaneo (fino al 2025), come del resto tutte le modifiche che intervengono sul funzionamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
– Le aliquote d’imposta
L’imposta è applicata sulla base di un’aliquota progressiva per scaglioni di reddito, che differisce a seconda del tipo di dichiarazione presentata. Come anticipato, dopo un travagliato iter parlamentare, il 22 dicembre 2017 il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato la riforma del Fisco in base al quale si ipotizza un taglio delle tasse di circa 1.500 miliardi di dollari l’anno. La riduzione delle aliquote, comunque, non sarà permanente, ma resterà in vigore solo fino alla fine del 2025. Per fare un esempio, l’aliquota massima per i contribuenti con dichiarazione congiunta cambia e passa da 39,6% per i redditi sopra i 480mila dollari a 37% per i redditi superiori a 600mila dollari. In base al Tax Cuts and Jobs Act, pertanto, a partire dal periodo di imposta che inizia il primo gennaio 2018 le aliquote da applicare alle singole classi di reddito sono le seguenti.
Per i coniugi che hanno optato per il regime di tassazione congiunta e i vedovi/e
Aliquote di imposta | Scaglioni di reddito (in USD) |
10% | Fino a 19.050 |
12% | Da 19.050 a 77.400 |
22% | Da 77.400 a 165.000 |
24% | Da 165.000 a 315.000 |
32% | Da 315.000 a 400.000 |
35% | Da 400.000 a 600.000 |
37% | Oltre 600.000 |
Per i coniugi che non presentano la dichiarazione congiunta
Aliquote di imposta | Scaglioni di reddito (in USD) |
10% | Fino a 9.525 |
12% | Da 9.525 a 38.700 |
22% | Da 38.700 fino a 82.500 |
24% | Da 82.500 fino a 157.500 |
32% | Da 157.50 fino a 200.000 |
35% | Da 200.00 fino a 300.000 |
37% | Oltre 300.000 |
Per i singoli individui
Aliquote di imposta | Scaglioni di reddito (in USD) |
10% | Fino a 9.525 |
12% | Da 9.525 a 38.700 |
22% | Da 38.700 fino a 82.500 |
24% | Da 82.500 fino a 157.500 |
32% | Da 157.50 fino a 200.000 |
35% | Da 200.00 fino a 500.000 |
37% | Oltre 500.000 |
– L’Imposta minima alternativa per le persone fisiche (l’Alternative Minimum Tax)
L’imposta alternativa rappresenta un sistema fiscale parallelo introdotto nel 1969 e previsto esplicitamente per alcune categorie di contribuenti. Lo scopo dell’Amt è evitare che alcuni contribuenti non paghino mai le imposte a causa del sistema di tax expenditures in vigore. Nel calcolo dell’Amt, infatti, non vengono prese in considerazione alcune detrazioni tipiche del sistema ordinario. In pratica, i contribuenti più facoltosi (quelli con redditi che superano una determinata soglia) devono calcolare le imposte sia col metodo canonico che con quello alternativo. Dopo aver confrontato i due importi, i contribuenti verseranno le imposte considerando definitivo il debito fiscale più elevato tra i due.
A partire dal periodo di imposta 2018, la riforma Trump ha elevato la soglia sotto la quale non si è soggetti al regime della Amt a 70.300 dollari (da 54.300 dollari) per gli individui che presentano la dichiarazione individuale e a 109.400 dollari (da 84.500) per chi presenta la dichiarazione congiunta. Inoltre, in seguito all’approvazione della legge sono state elevate le soglie di reddito oltre le quali viene tassata una porzione dei redditi inizialmente esenti.
La Amt ha solo due aliquote (rispettivamente del 26% e del 28%) per due scaglioni di reddito. In base alle norme in vigore, nel primo scaglione (aliquota del 26%) rientrano i contribuenti single con un reddito tra 70.300 e 191.500 dollari e i contribuenti che presentano dichiarazioni congiunte con un reddito compreso tra 109.400 e 191.500 dollari. Nel secondo scaglione tutte le categorie di contribuenti con un reddito over 191.500 dollari.
Come le altre modifiche relative all’imposta sul reddito delle persone fisiche, anche quelle sul funzionamento della Amt decorrono dal primo gennaio 2018, hanno durata limitata e verranno meno il 31 dicembre 2025.
L’imposta sul reddito delle persone giuridiche
In base al sistema societario vigente negli Stati Uniti, è possibile distinguere le seguenti diverse forme di società:
- la società di capitali di tipo C (C-corporation) ovvero società di capitali di tipo classico caratterizzata dal possesso di una personalità giuridica e di un patrimonio sociale perfettamente autonomi e distinti dai soci;
- la società di capitali di tipo S (S-corporation) che, da un punto di vista giuridico è identica a quella di tipo C, mentre da un punto di vista fiscale si caratterizza per la possibilità di optare, in presenza di determinati requisiti (quali la residenza degli azionisti negli Stati Uniti, l’esistenza di una sola classe di azioni e un numero massimo di azionisti), per un regime fiscale “trasparente”, per effetto del quale il reddito viene tassato una sola volta, direttamente in capo agli azionisti;
- la Limited Liability Company società di recente istituzione nella legislazione commerciale e fiscale degli Stati Uniti, che oltre al beneficio della responsabilità limitata dei soci, tipico delle società di capitali, prevede la possibilità di applicare il regime di tassazione “trasparente”, analogamente alle società di persone;
- la General Partnership che prevede la responsabilità illimitata e solidale dei soci che rispondono con il proprio patrimonio per le obbligazioni assunte dalla società. Sotto il profilo fiscale, il reddito prodotto dalla partnership non è imputato a quest’ultima ma viene attribuito ai singoli soci per mezzo del regime di tassazione “trasparente”;
- la Limited Partnership, assimilabile alla nostra società in accomandita semplice poiché in essa, vi sono alcuni limited partner che beneficiano della limitata responsabilità patrimoniale all’importo della quota conferita.
– La tassazione sulla base delle tipologie societarie
Sono soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche: le C-corporation (ad eccezione delle partnership, delle S-corporations e delle LLC qualora vengano tassate “per trasparenza” in capo ai loro soci); le associazioni; le compagnie di assicurazione; le banche. Il reddito delle società viene quantificato sulla base delle scritture contabili regolarmente tenute. Il metodo ordinariamente previsto è quello della competenza (accrual method), a meno che il volume dei ricavi lordi nei tre esercizi precedenti non abbia superato il limite dei 7 milioni di dollari (in questo caso è anche ammesso il criterio di cassa (cash method). I dati ricavati dalla contabilità sono oggetto di una serie di successive rettifiche che permettono di determinare il taxable income.
È possibile dedurre tutte le spese sostenute per lo svolgimento dell’attività d’impresa, come: le spese di natura “ordinaria”; le quote di ammortamento; gli interessi passivi, salvo limitazioni; le imposte federali e locali sul reddito; i contributi a enti caritatevoli; le perdite non coperte da assicurazioni; i crediti non recuperabili; le spese di ricerca e sviluppo (sono interamente deducibili nell’esercizio di competenza, ovvero, possono essere ammortizzate in 60 mesi); le spese di natura organizzativa; i costi di start-up; le spese inerenti alla lavorazione di risorse naturali (petrolio, gas, minerali, ecc.).
– La nuova Corporate Tax federale e la soppressione dell’Amt per le aziende
Prima della riforma fiscale targata Trump, l’imposta federale sul reddito delle società si configurava come un’imposta progressiva per scaglioni di reddito. Negli ultimi anni le aliquote erano comprese tra la minima del 15% e la massima del 35%. In seguito all’approvazione del Tax Cuts and Jobs Act, invece, a partire dal 1° gennaio 2018 l’unica aliquota in vigore è adesso fissata al 21%.
Con la riforma Trump è stata inoltre abrogata la versione societaria dell’alternative minimum tax (Amt) che aveva lo scopo di garantire che tutte le imprese con un reddito significativo contribuissero all’onere tributario federale pur avendo diritto ad un certo numero di esenzioni, detrazioni e crediti di imposta. Come detto sopra, invece, è rimasta in vigore, seppur modificata, l’imposta minima alternativa per le persone fisiche.
– Dal corporate worldwide taxation system al sistema territoriale
Un altro rilevante cambiamento introdotto dalla riforma fiscale Trump riguarda la transizione verso un sistema di tassazione territoriale, cioè basato sulla tassazione nei Paesi dove gli utili sono generati. In precedenza, invece, le società statunitensi erano tassate sul reddito prodotto “worldwide“.
Fino al 2017, quindi, per le società con sede negli Stati Uniti era in vigore un sistema che prevedeva la tassazione mondiale dei profitti indipendentemente dal luogo dove gli stessi venivano percepiti. Alle imprese veniva successivamente riconosciuto un credito d’imposta per le imposte versate all’estero.
Dal primo gennaio 2018, in seguito all’entrata in vigore del Tax Cuts and Jobs Act, le società statunitensi che hanno una sede all’estero non dovranno più dichiarare al Fisco americano i profitti extraterritoriali. In ogni caso, il nuovo tax act cerca di impedire alle aziende di spostare i profitti dagli Stati Uniti verso le giurisdizioni con regimi impositivi più favorevoli. Le nuove norme, infatti, pongono dei limiti al trasferimento all’estero del reddito aziendale, ad esempio, attraverso i trasferimenti di proprietà immateriali (inclusi i brevetti). La riforma Trump introduce, infine, una forma di tassazione agevolata per il rimpatrio dei capitali delle imprese prodotti o detenuti all’estero prima della transizione al sistema territoriale. In questo caso, gli asset attualmente detenuti dalle corporationall’estero saranno tassati all’8% (nel caso di beni patrimoniali o asset non liquidi) e al 15,5% (nel caso del denaro contante o, in generale, degli asset liquidi).
– La detrazione delle spese per Ricerca & Sviluppo
Negli Stati Uniti è possibile detrarre le spese di ricerca in due modi. La società può, infatti, scegliere sia di dedurle tutte nell’anno di competenza (in caso di capienza), sia di procedere all’ammortamento delle stesse per un periodo non inferiore a 60 mesi. Il credito che supera le imposte dovute, infatti, non dà luogo a rimborso e potrebbe andare sprecato.
– Le spese per i software per uso interno
Nel mese di ottobre 2016 il Tesoro ha emanato un decreto che chiarisce quali spese possono essere dedotte se usate per sviluppare un “software per uso interno”, mettendo fine a un periodo di incertezze durato 15 anni.
In base alla normativa in vigore, nessun credito di ricerca è ammesso per l’acquisto o lo sviluppo di software per uso interno, salvo quanto previsto dalla normativa. In base alla normativa, il software sviluppato per l’utilizzo interno deve essere relativo a funzioni generali e amministrative che facilitano o supportano la gestione del commercio della singola società. Non rientrano tra le spese ammissibili quelle per lo sviluppo di applicativi che verranno poi messi nuovamente in commercio o concessi in licenza e per i software sviluppati per consentire al contribuente di interagire con terzi o per permettere a terzi di esaminare dati interni della società. Il software che è stato sviluppato per essere venduto sul mercato, in leasing, in licenza, o comunque commercializzato viene trattato come software non sviluppato principalmente per uso interno. Le spese per questi software pertanto non possono essere dedotte.
Le imposte sul patrimonio e l’imposta di successione
Negli Stati Uniti assume notevole rilevanza il federalismo fiscale che prevede la presenza, oltre che di un’imposizione federale, anche di un’imposizione a livello locale (differenziata, a livello di Stati, Contee e Comuni). Tra le più importanti imposte “non federali” rientrano le imposte sul patrimonio netto aziendale e le imposte sul patrimonio delle persone fisiche.
L’imposta sulle successioni assume, invece, rilievo federale ed è denominata Estate Tax. Non rientrano nella base imponibile alcuni beni (tra questi il denaro contante e i titoli quotati in borsa). La dichiarazione di successione è obbligatoria per i patrimoni del valore superiore a 5 milioni e 490mila dollari per il periodo di imposta 2017 e a 11,2 milioni di dollari a partire dal 1° gennaio 2018, in seguito all’entrate in vigore della riforma Trump. Pur essendo originariamente un’imposta progressiva, a causa dell’elevata soglia di esenzione prevista l’unica aliquota rimasta in vigore è quella massima (pari al 40%). I nuovi limiti previsti dal Tax Cuts and Jobs Act resteranno in vigore fino al 2025.
L’Iva e l’imposta sulle vendite
A livello federale non è prevista alcuna imposta sul valore aggiunto.
L’imposta sulle vendite (Sales Tax), invece, è un’imposta di livello statale e comunale. Sono gli Stati e i Comuni a stabilire le regole su aliquote e determinazione della base imponibile.
In generale, l’imposta sulle vendite si applica sulla quantità di beni venduti al consumatore finale. Una tassa d’uso, invece, è imposta sui beni acquistati per l’utilizzo all’interno dell’impresa. In generale, i venditori devono registrarsi e versare l’imposta sulle vendite in tutti Stati della Federazione in cui operano.
Dal punto di vista del commercio elettronico, la questione se i venditori sono tenuti a raccogliere e pagare l’imposta sulle vendite di beni e servizi ordinati via Internet o altri mezzi elettronici non è stata ancora chiarita definitivamente all’interno degli Stati Uniti, probabilmente a causa del livello statale o sub-statale, e non federale, dell’imposta.
Dichiarazioni, obblighi strumentali, versamenti
Le persone fisiche devono presentare la dichiarazione dei redditi alle autorità fiscali entro il 15 aprile dell’anno successivo al periodo di imposta considerato. La data di scadenza per il 2018 però è il 17 aprile, poiché il 15 aprile è una domenica e il 16 aprile è la festività nazionale istituita dallo Stato della Columbia (l’Emancipation day). Per quanto riguarda le persone giuridiche, negli Stati Uniti il versamento delle imposte è in funzione della coincidenza o meno dell’esercizio fiscale con l’anno solare. Qualora l’esercizio fiscale non coincida con l’anno solare, le società devono presentare la dichiarazione dei redditi entro il 15° giorno del terzo mese successivo alla chiusura dell’esercizio di competenza. Se vi è coincidenza con l’anno solare, la dichiarazione va presentata entro il 15 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. In entrambi i casi, le suddette date possono essere prorogate di sei mesi se la società liquida in via anticipata le imposte calcolate sulla base di una stima dei ricavi presunti. Le imposte dovute debbono essere interamente liquidate all’atto di presentazione della dichiarazione dei redditi, ovvero, attraverso il pagamento anticipato di quattro rate (15 aprile, 15 giugno, 15 settembre e 15 dicembre), il cui ammontare deve essere definito sulla base di una stima dell’onere fiscale fondata sulle imposte liquidate l’esercizio precedente. In caso di omesso o insufficiente versamento la società è soggetta ad una sanzione (penalty) determinata in base all’ammontare e alla durata dell’omissione. Sui tardivi versamenti sono ordinariamente dovuti gli interessi calcolati ad un tasso che viene pubblicato sull’Internal Revenue Bulletin dell’Irs.
Principali trattati sottoscritti con l’Italia
Convenzione contro le doppie imposizioni firmata a Roma il 17 luglio 1984 e ratificata con legge n. 763 dell’11 dicembre 1985, e in vigore dal 30 dicembre 1985. Una nuova convenzione, firmata a Washington il 25 agosto 1999 e allegata alla legge n. 20 del 3 marzo 2009 di ratifica ed esecuzione dell’accordo rinvigorisce i rapporti bilaterali tra i due Paesi con una serie di disposizioni sostituendo la precedente Convenzione. Alla Convenzione, che si compone di 29 articoli, sono allegati un protocollo e un verbale d’intesa. Il 20 ottobre 1983 è stato firmato a Washington un accordo per lo scambio di informazioni. Infine, sempre a Washington, sono state firmate il 31 marzo 1983 e il 22 giugno 1984intese per verifiche fiscali simultanee. In data 10 gennaio 2014 a Roma si è svolta la cerimonia per la firma dell’accordo intergovernativo per l’attuazione del Fatca (Foreign Account Tax Compliance Act), sullo scambio automatico di informazioni di natura finanziaria tra le autorità fiscali dei due Paesi. Nel 2017 è infine divenuto operativo anche l’Accordo qualificante tra Autorità Competenti di Italia e Stati Uniti che prevede lo scambio automatico delle rendicontazioni Paese per Paese (Country-by-Country Reports, CBCR). L’intesa ha lo scopo di far scambiare alle amministrazioni fiscali dei due Stati i dati contenuti nelle rendicontazioni dei gruppi multinazionali. La base giuridica dell’intesa risiede nella Convenzione contro le doppie imposizioni del 1999, il cui Articolo 26 consente lo scambio di informazioni tra Autorità Competenti degli Stati contraenti, incluso lo scambio automatico.
Sul sito del dipartimento del Tesoro statunitense sono disponibili i trattati e gli accordi siglati con altri Paesi.
Capitale: Washington
Lingua ufficiale: inglese
Moneta: dollaro Usa
Forma istituzionale: repubblica federale di tipo presidenziale
Fonti informative:
Internal Revenue Service
U.S. Department of the Treasury