Svezia Country Report

In Svezia, nel totale delle entrate fiscali (42,8%) per il 2014, il 22,1% del totale è rappresentato da imposte indirette, il 17,9% da imposte dirette e il 2,8% da contributi sociali. L’indicazione è contenuta in Taxation Trends in European Union, l’ultimo Rapporto della Commissione europea (ed. 2017) dedicato al tema.

La struttura amministrativa e fiscal-finanziaria
Le imposte, le tasse e le aliquote fiscali sono decise dal Riksdag (Parlamento svedese), dai Comuni e dalle contee. La riscossione delle imposte è affidata all’ Agenzia nazionale delle Entrate che ha uffici dislocati su tutto il territorio nazionale. Le imposte riscosse sono divise tra lo Stato, i consigli di contea e i Comuni. Il ricavato delle imposte viene utilizzato per far fronte a tutte le spese pubbliche come istruzione, assistenza, difesa e Pubblica Amministrazione. 

Le principali imposte previste nell’ordinamento
La normativa nazionale distingue le seguenti tipologie reddituali imponibili in reddito di lavoro, reddito d’impresa e capital gain. Le principali imposte previste dall’ordinamento sono: l’imposta comunale di residenza; l’imposta di culto e le spese di sepoltura, l’imposta nazionale sul reddito. A seguire altre imposte come la tassa sui consumi, l’imposta sulla proprietà, i dazi doganali. I cittadini residenti sono tassati secondo il principio del worlwide income mentre i non residenti sono tassati esclusivamente sul reddito di fonte svedese, comprese le pensioni e alcune plusvalenze. Un individuo che vive o è regolarmente residente in Svezia, è considerato residente ai fini fiscali, mentre chi ha vissuto in Svezia in precedenza viene considerato residente anche dopo la partenza dal territorio nazionale se continua a mantenere legami essenziali con la Svezia, come una sede permanente di attività o una famiglia.

Persone fisiche integralmente soggette a tassazione in Svezia
I contribuenti residenti
I cittadini residenti sono tassati secondo il principio del worlwide income. Dopo la detrazione di base le imposte previste sul reddito imponibile sono le seguenti: imposte comunali (circa 29-34%), imposta ecclesiastica e spese di sepoltura (circa 1-2%.). Per il 2017 l’aliquota dell’imposta sul reddito è del 20% per redditi compresi tra SEK 438.900 – SEK 638.499 e del 25% per i redditi che superano SEK 638.500. I reddti da attività commerciale sono tassati con le stesse modalità dei redditi individuali.

Persone fisiche parzialmente soggette a tassazione in Svezia
I contribuenti non residenti
I contribuenti non residenti sono tassati esclusivamente sul reddito di fonte svedese, comprese le pensioni e alcune plusvalenze. Una imposta speciale sul reddito dei non residenti (SINK) grava sui redditi da lavoro dipendente nella misura del 20%.
 
Lavoratori operanti nel settore marittimo, artisti non residenti e sportivi professionisti
Per i lavoratori operanti nel settore marittimo l’aliquota dell’imposta speciale sul reddito (A-SINK) è del 15% così come analoga aliquota d’imposta trova applicazione nei riguardi di artisti non residenti e sportivi professionisti.

Redditi da capitale
I redditi da capitale includono capital gain, dividendi e interessi tassati con aliquota del 30%.

La tassazione delle persone giuridiche
La normativa fiscale svedese non definisce in maniera specifica il concetto di residenza per le società. In relazione ad esse, però, opera la presunzione per la quale se una società è registrata presso il registro del commercio svedese si considera residente. Secondo la normativa fiscale vigente, sono assoggettati all’imposta nazionale sul reddito i seguenti soggetti residenti:
 

  • società sia a ristretta che a vasta base azionaria registrate in Svezia;
  • associazioni economiche registrate, intendendo per tali soggetti che perseguono la finalità di promuovere e curare gli interessi dei soci, i quali svolgono una o più attività commerciali;
  • fondazioni registrate in Svezia o costituite secondo la legge del Paese;
  • altre associazioni indicate dalla legge.

La base imponibile dell’imposta sul reddito delle società è costituita da tutti i profitti realizzati, comprese le rendite immobiliari e i proventi conseguiti per effetto della vendita di azioni; l’aliquota ordinaria è del 22%.
Secondo la legge fiscale svedese, le persone giuridiche che non sono registrate in Svezia sono soggetti non residenti. La legge, inoltre, definisce le “società estere”, rappresentate dalle persone giuridiche non residenti, che sono assoggettate, nel Paese di residenza, a un regime fiscale simile a quello applicato alle società aventi residenza fiscale in Svezia. Tali società sono assoggettate a imposta limitatamente a specifiche tipologie reddituali individuate dalla legge; tra di esse, i redditi d’impresa connessi a beni immobili o a stabili organizzazioni in Svezia.
  L’imposta sul valore aggiunto  Sono soggetti passivi Iva, in via generale, i soggetti che esercitano professionalmente cessioni di beni e prestazioni di servizi. L’imposta si applica su una base imponibile costituita, normalmente, dal corrispettivo pattuito per la cessione di beni o prestazione di servizi da rendere (comprensivo di oneri accessori). L’aliquota d’imposta ordinaria è pari al 25%. Dal 1996, è stata introdotta un’aliquota ridotta pari al 12% che si applica su una serie di beni e servizi indicati dalla legge; tra questi figurano i prodotti alimentari e alcuni additivi (con eccezioni normativamente elencate) e le cessioni di opere d’arte da parte dell’autore. Un’ulteriore aliquota del 6% viene applicata sui quotidiani e sui biglietti per l’ingresso a cinema, teatri, opere, manifestazioni sportive.

Altre tasse e imposte

La tassa sui consumi
Alcuni beni e servizi espressamente indicati dalla legge sono soggetti alla tassa sui consumi. Tra questi figurano alcool, pubblicità, energia elettrica.

L’imposta sulla proprietà 
Le proprietà immobiliari sono soggette al pagamento di una imposta municipale locale che si applica sulle case di proprietà, gli appartamenti, le ville. Il gettito che deriva da questa imposta confluisce dal 2008, anno della riforma voluta dal governo, direttamente nelle casse dei Comuni mentre le entrate che derivano dai pagamenti effettuati dai proprietari di edifici e proprietà commerciali, di fabbricati e capannoni, inclusi gli spazi industriali confluiscono in quelle del governo centrale.

I dazi doganali
Accise e dazi doganali hanno una lunga storia in Svezia. Un centinaio di anni fa, i dazi doganali, insieme ad accise su alcolici e zuccheri, erano considerate le più importanti fonti di entrate pubbliche. Ora le accise costituiscono l’8 per cento del totale delle entrate fiscali (i dazi doganali non sono inclusi in quanto sono raccolti ai fini del bilancio dell’UE ). L’accisa sull’alcol è ancora una significativa fonte di reddito anche se circa 2/3 del totale delle entrate delle accise proviene da energia e ambiente.
Le imposte doganali sono dovute in caso di importazioni, ovvero di acquisti di beni effettuati da operatori ubicati in Paesi non appartenenti all’Unione europea. L’importo dovuto viene determinato sulla base delle tariffe doganali.

Dichiarazioni obblighi strumentali e versamenti
La Svezia, insieme alla Danimarca, è uno dei Paesi scandinavi più all’avanguardia per la fiscalità telematica sin dagli anni Novanta. Dopo aver ricevuto dal contribuente, sia esso persona fisica o impresa, i dati fiscali relativi ai redditi, agli immobili e ad altre proprietà possedute nell’anno fiscale di riferimento, il Fisco provvede a effettuare il calcolo di quanto dovuto. Terminata questa fase, l’Amministrazione trasmette al contribuente la dichiarazione precompilata (inkomstdeklaration) presso il suo domicilio. A quel punto il contribuente ha due strade da scegliere: confermare i dati contenuti nella dichiarazione e lo può fare anche attraverso un sms, per cellulare o via internet siglando la pratica fiscale in via definitiva oppure modificare, se necessario, i dati contenuti nella dichiarazione sempre per via telematica. Entro la metà di settembre di ogni anno fiscale l’Amministrazione finanziaria è tenuta a trasmettere il prospetto di liquidazione delle imposte sul reddito (stutskattebesked), unitamente al prospetto degli acconti versati (kontoutdrag).

Il piano di interventi nella legge di stabilità 2016
La legge di Stabilità 2016 contiene provvedimenti mirati in tre direzioni: fisco, scuola e ambiente. Sul versante delle imprese, e più precisamente di quelle operanti nel settore del trasporto marittimo, il governo ha deciso di inserire nella nuova legge di Stabilità la tonnage tax ispirandosi a quanto è stato fatto in altri Stati dell’Unione europea e non. In materia di istruzione, un capitolo di bilancio è destinato alla formazione degli insegnanti ed è finalizzato a migliorare le opportunità di sviluppo della scuola primaria.
Tra le altre novità figura poi un piano straordinario di investimenti in materia di alloggi residenziali, un progetto di interventi destinati ai cambiamenti climatici. Per l’ambiente, il governo ha proposto un piano straordinario per rispondere alle sfide del cambiamento climatico, aumentare la quota di energie rinnovabili e stimolare lo sviluppo delle tecnologie ambientali innovative. In questa prospettiva si inscrivono i finanziamenti ad hoc per il clima nei Paesi in via di sviluppo, celle solari e auto ecologiche, incentivi fiscali per la progressiva sostituzione dell’attuale parco degli autoveicoli circolanti, aumento delle tasse ambientali.
Nella legge di stabilità è indicata, infine, una priorità che è quella delle riforme il cui valore complessivo stimato supera i 24mld di corone svedesi per il 2016. In questo contesto si inseriscono alcuni interventi finalizzati a ridurre la tassazione nei riguardi dei pensionati, a coadiuvare i genitori nell’assistenza ai figli, ad abolire il limite di tempo massimo per l’assicurazione malattia. 

Capitale: Stoccolma
Lingua ufficiale: svedese
Moneta: corona svedese (SEK)
Forma istituzionale: monarchia costituzionale
Principali trattati sottoscritti con l’Italia
Convenzione tra la Repubblica Italiana e il Regno di Svezia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, firmata a Roma il 6 marzo 1980, ratificata con la legge n. 439 del 1982 ed entrata in vigore il 5 luglio 1983. 
Nell’ultima revisione semestrale della white list degli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale (dm 23 marzo 2017) la Svezia è stata confermata tra gli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale.

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